giovedì 31 ottobre 2013

Lampada Osram

Sottotitolo: il mio quasi primo bacio

Era tanto tempo fa, in un periodo in cui ascoltavo alcuni LP di Claudio Baglioni a ripetizione e Lampada Osram era una delle mie canzoni preferite, anche perché mi ritrovavo un po' nella protagonista ammarronata. E, in generale, la malinconia di Claudio Baglioni mi si confaceva.
Non avevo motivi per essere così malinconica... ero giovane, stavo bene, avevo tanti amici e una famiglia serena, ma lo ero.
In quei giorni, un po' inconsapevolmente, stavo illudendo un po' uno con cui ogni tanto uscivo il pomeriggio e che un po' mi piaceva pure, ma, in effetti, ero cotta di un altro.
Quest'altro era uno che mi illudeva, non so quanto inconsapevolmente, e che metterei nella categoria dei "confusi e infelici", anzi, che, in quel periodo, era sul podio dei confusi e infelici della mia vita. 
Quindi, quella mattina, con il tizio con cui uscivo ogni tanto, camminavamo... mano nella mano... ?!
non mi ricordo bene questo particolare... ma forse sì, perché l'ho detto che lo stavo un po' illudendo il tipo (ma, a mia discolpa, avevo quindici anni e frequentavo un gruppetto in cui uscire insieme e tenersi per mano non significava chissà cosa).
A un certo punto, questi fece una battuta che lasciava molto poco spazio all'interpretazione e da quella capii che lui era andato oltre... per me era un'amicizia molto piacevole, ma non ero affatto determinata a farla diventare qualcosa di più, almeno non subito, non in quel momento in cui sul podio c'era qualcun altro.
Dopo pochi secondi dalla battuta, giunse il gesto... l'avvicinarsi piano, con lo sguardo che si sposta dagli occhi alla bocca. 
Non so cosa lesse nei miei occhi e non so nemmeno cosa volessi trasmettere io.
Sapevo che il mio rifiuto lo avrebbe ferito e ci avrebbe allontanato e mi dispiaceva, ma sapevo anche che non potevo dare il primo bacio a qualcuno di cui non fossi innamorata... quando il qualcuno di cui ero innamorata esisteva, lo vedevo ogni giorno e, sebbene mi desse segnali fortemente contrastanti, del tipo un giorno ero al centro dei suoi pensieri e il giorno dopo non esistevo, dentro di me sapevo che prima o poi sarebbe successo qualcosa. E, per la cronaca, ho mantenuto questa convinzione da illusa fino a quando, quasi due anni dopo, giunse colui che dal podio lo spodestò.
Così, con in mente mille pensieri, decisi per la classica mossa del girare la faccia e il mio quasi primo bacio si stampò sulla guancia e mi sfiorò un angolo della bocca. 

C'è un modo di dire che è "fare testina"... quando uno si avvicina per baciarti e tu vai indietro con la testa. Se c'è un modo di dire, sarà frequente... a me è capitato solo quella volta. Le altre volte, ho ricambiato o non ho permesso che arrivassimo a quel momento. E, fortunatamente, non mi è mai capitato che qualcuno facesse testina a me. Ma perché capita? Tralasciando quando hai quindici anni, che di stronzate sei autorizzato a farne per via dell'età (quella che io e un paio di amiche chiamiamo "della bestialità")... se capita da grandi... perché?
Perché la gente ti illude anche se non ti vuole e te lo fa capire solo nel momento in cui tenti di baciarla, che è l'ultimo momento in cui può tirarsi indietro? Perché la gente è confusa e non sa quello che vuole e lo capisce proprio quando stai per baciarla (che non ti vuole)?



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